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Formazione e lavoro, incontro a Confcooperative Sicilia: le nuove prospettive

Si è svolto il 22 settembre presso la sede di Confcooperative Sicilia un importante incontro sulle prospettive nel campo della Formazione e del Lavoro che ha visto protagonisti i candidati del Centro Sinistra e del Centro Destra oltre ai rappresentati, collaboratori, allievi del nostro Ente e della Cooperativa Aproca.

Il confronto, partecipato e attivo, si è articolato in due sessioni e con due tavoli, moderati dalla Presidente della nostra Cooperativa, la dottoressa Maria Cristina Arena, il Direttore delle sedi di Palermo e Trapani di Confcooperative, Dott. Daniele Amorosino e il Vice Direttore Regionale di Confcooperative, Dott. Pino Ortolano .
Al primo dibattito sul PNRR e FSE+ hanno partecipato Valerio Barrale di Popolari e Autonomisti e Salvatore Causarano di Prima L’Italia. Al centro del confronto del primo tavolo, i finanziamenti del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del “GOL”, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, che ridisegna i servizi per il lavoro per migliorare l’inserimento lavorativo delle persone, agendo anche secondo una logica di miglioramento del Sistema dei Servizi al Lavoro. Il programma comprende un’offerta di servizi integrati, basati su una cooperazione pubblico e privato, per offrire percorsi personalizzati di ingresso o reingresso al lavoro, con l’obiettivo di superare la separazione tra le politiche della Formazione e le Politiche Attive del Lavoro, con la personalizzazione degli interventi e la formazione dedicata sulla base dei fabbisogni rilevati.L’attenzione è tutta rivolta alla creazione di una rete territoriale di servizi volta alla promozione del lavoro femminile e dei lavoratori meno qualificati, che preveda interventi sulle competenze di base, oltre che sulla Formazione Professionale, sulla programmazione integrata tra i servizi sociali e quelli sanitari, nel caso di persone con disabilità, vulnerabilità o altre fragilità.
Un’altro dei temi portanti del tavolo di confronto è stato il Il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) che aggregherà al suo interno il Fondo sociale europeo (FSE), l’Iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI) Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI), il Fondo di aiuto europeo agli indigenti (FEAD) e il Programma UE per la salute.
Un Programma che prevede maggiore aiuto per i giovani, la promozione dell’inclusione sociale, il sostegno delle azioni dell’Unione europea per l’innovazione sociale, la mobilità e la salute.
Nel periodo 2021-2027 gli investimenti dell’Ue saranno orientati su cinque obiettivi principali, per un’Europa:
più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;

più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici; più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;
più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;
più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.
A seguire, il secondo tavolo di confronto, incentrato su “Il modello Cooperativo come possibile percorso di inclusione socio-lavorativa”, ha coinvolto Valentina Chinnici del Partito Democratico, sebbene anche invitato a partecipare Massimo Fundarò, candidato Verdi al Senato. Il confronto si è incentrato sulla necessità di creare “nuove” figure di Cooperatori, “nuova” classe Dirigente Cooperativa, al fine di una maggiore diffusione in Sicilia di questa forma aggregativa che può, tra giovani e meno giovani, anche attraverso la contaminazione generazionale tra innovazione ed esperienza, offrire “quel” valore aggiunto necessario al miglioramento del nostro mercato del Lavoro Regionale.
Il dibattito è stato anche un momento di ascolto e scambio con la platea, di giovani e meno giovani, che hanno voluto confrontarsi con gli interlocutori, politici e tecnici, sulle criticità soprattutto del mercato del lavoro locale e regionale, soffermandosi sulle difficoltà della vita quotidiana e sull’urgenza di abbattere le barriere tra la politica e i cittadini, tra la macchina

amministrativa e gli utenti a vario titolo destinatari delle attività poste in essere, auspicando quella “prossimità” che rende possibile l’ascolto necessario alla risoluzione di problemi e criticità dal basso.

La partecipazione attiva, la prossimità, la condivisione e il dialogo scaturiti nel corso dell’incontro hanno confermato l’importanza della progettazione partecipata pubblico privato come modello efficace di ascolto, cooperazione, contaminazione, sviluppo, inclusione sociale, occupabilità.

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